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Sezione: DONNE
23 luglio 2009

PENSIONI - DONNE CGIL A CISL E UIL: "NECESSARIO NUOVO PROTAGONISMO" - "RIPARTIAMO DA ELABORAZIONI COMUNI, PER PARITA' UOMO DONNA SI TORNI A FLESSIBILITA'" - IN ALLEGATO LA LETTERA

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Le segretarie confederali della CGIL, Susanna Camusso, Vera Lamonica, Morena Piccinini, Nicoletta Rocchi, hanno inviato oggi una lettera aperta alle donne di CISL e UIL sul "dibattito che si è aperto in maniera pensionistica" e per sollecitare "un rinnovato protagonismo delle donne e della riproposizione di elaborazioni comuni che anche recentemente abbiamo condiviso in modo unitario".

"L'obiettivo della parità, anche riguardo l'età pensionabile, - scrivono le dirigenti sindacali - è il nostro terreno di azione principale, e per realizzarlo siamo noi ad incalzare le istituzioni italiane ed europee, non certo il contrario". Ma quell'obiettivo, affermano, "non può essere realizzato con atti coercitivi che creano nuove e maggiori disparità non solo tra uomini e donne ma anche tra le stesse donne". Allo stesso modo, spiegano, "è evidente che quanto proposto alle parti sociali non si configura neppure come un nuovo patto solidale tra generazioni perché l'ulteriore irrigidimento delle condizioni di uscita per tutti, uomini e donne, non comporta assolutamente alcun beneficio sulle generazioni colpite da basse retribuzioni, precarietà e discontinuità nel lavoro".

Per le segretarie confederali firmatarie, il modo migliore per realizzare "effettivamente la parità di trattamento tra uomini e donne" è "tornare alla flessibilità dell'età della pensione, secondo lo spirito della riforma Dini". Inoltre, continuano, "risulta indispensabile riproporre il senso e lo spirito di quanto previsto dalla legge di recepimento del protocollo del 23 luglio 2007 in materia di riconoscimento dei lavori usuranti e di verifica del sistema contributivo nel suo complesso". Le donne CGIL, inoltre, ritengono che "non sia corretto distrarre i risparmi previdenziali realizzati in questi anni verso altri capitoli, fossero anche ascrivibili in senso lato all'ambito del sociale, dal momento che sono ancora tanti gli interventi che necessitano per realizzare la effettiva parità previdenziale delle donne".

Ma, soprattutto, per le dirigenti sindacali CGIL, è "fuorviante concentrare l'attenzione solo su quale parità al momento del pensionamento se non si pone l'esigenza di realizzare, prima e non dopo, vere politiche di pari opportunità nell'accesso al lavoro". Infine, dopo aver ricordato temi frutto di elaborazione comune, "perché per noi sono ancora valori da riaffermare", le segretarie confederali CGIL si augurano "che possano essere riproposti anche in modo unitario per rapportarci alle decisioni assunte dal governo, peraltro per decreto legge, e assumere le iniziative opportune a tutti i livelli".

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