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Dopo anni di poca programmazione ecco che, oltre alle strade malmesse, si legge spesso che a Vicenza vi sono anche problemi per la “puntuale” sepoltura dei morti (e forse anche per la cremazione?).
Anche questo è il risultato di carenze di analisi sulle necessità e di conseguenti carenze programmatorie.
Credo di non sbagliare nell’affermare che l’attenzione del Comune di Vicenza era principalmente protesa a spillare soldi dal bilancio di AIM a prescindere dalle conseguenze sulla sua AIM. Basta ricordare, per esempio, la mancanza di adeguata sede, lo stato delle reti e degli impianti per la distribuzione dell’energia elettrica e del loro governo, senza dimenticare la montagna di soldi spesi per continui interventi tampone alle inadeguate, disperse, costose e poco efficienti sedi.
Ma veniamo al nocciolo delle questioni “cimiteriali” a Vicenza.
AIM SpA ha generato la società “Valore Città” per tentare di uscire dalla situazione rappresentata dalla “vecchia” AMCPS - ex azienda speciale del Comune di Vicenza - che di fatto viveva di un sistema di finanziamento a “piè di lista” da parte del Comune di Vicenza. Sistema sicuramente non idoneo per un’Azienda operativa di servizi con oltre 150 dipendenti.
Ora AIM, che sembra aver passato il periodo peggiore, abbisogna di saper programmare e di saper realizzare con sempre maggior puntualità la risposta ai diritti di una complessa comunità di utenti anche tramite le sue controllate come “Valore Città”. Società che deve funzionare appieno inteso anche come produttività complessiva. AMCPS era una azienda speciale con dentro tanta professionalità, ma con una amministrazione e tecnostruttura debole per cause varie; la gestione del personale non era certamente un esempio da esportare.
Per funzionare bene, “Valore Città”, oltre al preciso indirizzo dall’Ente proprietario tramite AIM SpA che la controlla al 100%, abbisogna: di idee chiare al suo vertice; di dotarsi di adeguata tecnostruttura; di programmazione concreta; di maestranze numericamente adeguate al battente di lavoro per ogni filiera produttiva e adeguatamente formate; di aggiornate tecnologie come adeguati alzaferetri per superare la pericolosa situazione conseguente all’altezza di loculi in quanto occorre evitare di alzare a braccia le bare braccia fino all’imbocco del loculo più alto operando sopra ad un ponteggio di tipo edile (situazione connessa alle tombe private di famiglia); di adeguati alzasigilli per tombe o loculi sottoterra in quanto il sistema manuale non permette il lavoro in sicurezza; di risolvere il problema delle pulizie dei locali a disposizione degli addetti, di pianificare meglio le sinergie gestionali con la S.p.A. per contratti di servizio anche per le analisi di gestione e sui costi organizzativi.
“Valore Città” deve diventare una società che pianifica e programma anche la soddisfazione dei “diritti” dei defunti, compreso il rigoroso rispetto delle sensibilità dei parenti, degli amici e delle comunità di cui si fa parte.
Le attività cimiteriali richiedono, oltre al possesso di particolare predisposizione psicologica da parte dei lavoratori addetti al seppellimento, alla esumazione, alla riesumazione e cremazione delle salme, anche una più mirata attenzione agli aspetti connessi con la prevenzione/protezione e dell’igiene nell’interesse degli addetti. Nonché, data la qualità degli interventi operativi ai quali sono preposti gli stessi addetti, anche un adeguato riconoscimento economico per le giornate particolarmente “impegnative” come quelle delle esumazioni o delle riesumazioni. Si tratta di lavoro sicuramente non sufficientemente retribuito perché sicuramente poco conosciuto, ma comunque molto impegnativo.
Cordialmente
Giuliano Raimondo - Coordinatore servizi pubblici Cgil Vicenza
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