SALUTE e SICUREZZA

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Sezione: SALUTE e SICUREZZA
30 novembre 2011

Sicurezza sul lavoro: Carotti "617 i morti dall'inizio dell'anno. Il 15% lavorava in nero"

DALL'OSSERVATORIO sulle morti sui luoghi di lavoro dall’inizio del 2011 sono stati documentati  617 morti e sono oltre 1050 se si  contano i lavoratori deceduti sulle strade ed in itinere.  

Il 2 Novembre 2011 sono stati superati i morti dell’intero 2009 in un anno pero’ di calo di occupati e di forte utilizzo di cassa integrazione e quindi il numero dei decessi è in preoccupante aumento.  

Oltre il 15% di queste vittime,  lavoravano in nero o erano già in pensione. La strada e  può essere considerata il luogo che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri, della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire o quantomeno riposare. E’ impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari , soprattutto edili meridionali, che lavorando in nero, che non appaiono nelle statistiche, ma  che esistono fisicamente e muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa ma vengono  etichettati come generici "incidenti stradali".  

L’agricoltura ha già avuto 194 morti e registra il 31,5 % di tutti i decessi sui luoghi di lavoro. Si tratta di persone, per la maggioranza in tarda età, che muoiono schiacciati da trattori killer spesso senza protezioni che si ribaltano. Dall'inizio dell'anno, solo sui campi, sono già 115 i morti provocati da questa autentica bara in movimento. Da soli gli agricoltori schiacciati dal trattore sono il 20% di tutti i morti sul lavoro. Poi ci sono altri morti sulle strade, quando il mezzo si scontra con nel traffico.  Di queste vittime, la maggioranza ha oltre 65 anni e spesso questi anziani non sono in buono stato di salute per guidare un mezzo così pericoloso in un territorio in pendenza come quello italiano; diverse vittime hanno addirittura oltre ottanta anni: sono i nostri padri e i nostri nonni!   

 I morti sui luoghi di lavoro con più di 65 anni sono quasi un terzo di tutte le vittime sul lavoro e moltissimi lavorano nell'agricoltura. Per salvare molte vite, sarebbe opportuno obbligare ad intervenire sulla cabina del trattore, in modo tale da non permettere al guidatore di essere sbalzato fuori in caso di manovra errata nonchè sottoporre gli anziani agricoltori, quando raggiungono una certa età, ad una visita medica d'idoneità alla guida, anche se si guida il mezzo in terreni di proprietà.  

L’edilizia ha già avuto dall'inizio dell'anno 163 vittime sui luoghi di lavoro e rappresenta il 26,4 % sul totale, ed il  38,25% muore per cadute dall’alto. Le vittime sono per la maggior parte edili meridionali e stranieri anche nei cantieri del centro-nord .  

Oltre il 25% di tutti i morti sul lavoro ha più di 60 anni e le vittime in questa fascia d'età sono quasi tutte concentrate in agricoltura e in edilizia. Il 28% ha meno di 40 anni, il 18% dai 40 ai 49, e il 18,3% dai 50 ai 59, del 10,7% delle vittime non siamo a conoscenza dell'età.  

L’industria ha già avuto 71 morti con l' 11,6%. A queste vittime occorre aggiungere i lavoratori esterni che non sono dipendenti ma prestatori di servizi nelle aziende.  

L’autotrasporto 43 con il 7,1% .  

Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono 64 con il 10,5 % sul totale. I romeni sono tra gli stranieri oltre il 46% tutti i morti sui luoghi di lavoro, gli albanesi il 16,3%.  

I giovani militari morti in Afghanistan sono 9 dall'inizio dell'anno e 44 dall'inizio della missione.  

Ho fin’ora fornito i numeri, ma come ha detto il Presidente della Repubblica Napolitano,“Al di là della drammatica complessità dei fatti e delle conseguenti difficoltà nell’accertamento, essenziale perché possa esservi giustizia, delle responsabilità che simili eventi spesso presentano, va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti comunque di inevitabili tragiche fatalità. Né alcun cedimento è ammissibile per ciò che deve essere l’impegno di tutti, istituzioni pubbliche, anche locali, mondo delle imprese, pubblica opinione, insieme con la vigile consapevolezza degli operatori, affinché la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la costituzione pone a fondamento della Repubblica”.  

Mi sembrano queste le parole più sensate per  il resto debbono essere i fatti reali a cambiare una situazione intollerabile e vergognosa di questo nostro paese!  

Dip.to Sicurezza  CGIL Vicenza  

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