SALUTE e SICUREZZA

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Sezione: SALUTE e SICUREZZA
01 settembre 2012

SICUREZZA SUL LAVORO - Morti bianche a Nordest: + 10 per cento nei primi sette mesi del 2012

L’estate delle vacanze, del rallentamento dei ritmi delle attività produttive non frena le morti bianche a Nordest. Sette lavoratori sono morti nel mese di luglio e  11 a giugno e così arrivano a  46 le vittime nei primi sette mesi del 2012 e  l’incremento degli infortuni mortali in Triveneto da gennaio a luglio del 2012 rispetto a quello del 2011,  è di quasi il 10 per cento (9,7 per la precisione).
E’ quanto emerge dalla più recente indagine elaborata dagli ingegneri dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre.
Al Veneto il triste primato per il maggior numero di incidenti mortali 24 vittime (4 in più di giugno), seguito dal Trentino Alto Adige (13) e dal Friuli Venezia Giulia (9).
Bolzano è ancora la provincia in cui viene rilevato il più alto numero di decessi (8), seguita da Verona (7), Trento (5), Vicenza, Pordenone e Udine (4), Venezia, Treviso, Belluno (3), Rovigo e Padova (2), Gorizia (1).
La provincia più a rischio rispetto alla popolazione lavorativa in Triveneto è nuovamente Bolzano con un indice di incidenza pari a 33,3. Seguono: Belluno e Pordenone.
Il Veneto, poi, continua ad emergere anche a livello nazionale per il numero di vittime: al quarto posto, dopo la Lombardia (41), l’Emilia Romagna (40), la Toscana (30).
Per incidenza di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a Nordest il dato peggiore giunge nuovamente dal Trentino Alto Adige con un indice pari a 27,7 – contro una media nazionale di 13,5 -  e secondo nella graduatoria nazionale solo all’Abruzzo. In Friuli Venezia Giulia si registra un indice pari a 17,7 e in Veneto 11,4. 
Tra i dati più significativi ed allarmanti che emergono nell’indagine c’è quello della mortalità per settori. Perché oltre il 56 per cento delle vittime del lavoro a Nordest  operava nel settore agricolo ed il 13 per cento nelle costruzioni.
Il decesso per il ribaltamento di veicoli o mezzi in movimento è la principale causa di morte (32,6 per cento dei casi), seguita dallo schiacciamento avvenuto in seguito alla caduta di oggetti pesanti (19,6 per cento) e dalla caduta dall’alto (15,2 per cento).
La fascia d’età più colpita a Nordest è quella che va dai 45 ai 54 anni.
Insomma ci pare che in un periodo di recessione con gli aumenti della cassa integrazione, l’aumento dei decessi dimostri che, come temevamo, in situazione di crisi la sicurezza divenga il primo comparto sul quale far ricadere i tagli e la paura di perdere il posto di lavoro, sia  per i lavoratori motivo di allentare l’attenzione magari per non risultare uno “scocciatore” agli occhi del datore di lavoro.


Dip.to sicurezza
CGIL Vicenza

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