SALUTE e SICUREZZA

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Sezione: SALUTE e SICUREZZA
18 ottobre 2012

Protocollo d'intesa Sindacati-SPISAL per la sicurezza sul lavoro

«Servono prevenzione e formazione». I dati migliorano, ma restano elevati. Nel Vicentino gli incidenti nei luoghi di lavoro sono in calo. Nel primo semestre del 2012 se ne sono registrati 5.624 contro i 5099 dello stesso periodo dell'anno precedente, con una diminuzione del 9 per cento. Ma per Cgil, Cisl e Uil non è il caso di sorridere.

«Non saremo mai contenti dei dati», commenta Marina Bergamin, segretaria provinciale della Cgil. Ieri, sul tema della sicurezza, all'hotel Alfa di Vicenza è stato promosso un convegno in cui è stato illustrato il protocollo d'intesa tra Cgil, Cisl e Uil e Spisal (Servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) destinato all'istituzione di un osservatorio sugli infortuni e sulle malattie professionali.

Oltre a Bergamin, erano presenti Gianfranco Refosco (Cisl), Grazia Chisin (Uil) e i responsabili dell'Ulss 3 di Bassano del Grappa, dell'Ulss 4 Alto Vicentino, dell'Ulss 5 Ovest Vicentino e dell'Ulss 6 di Vicenza. In materia di salute e sicurezza, organizzazioni sindacali e Spisal hanno dunque lanciato una campagna di prevenzione per ridurre non solo gli incidenti, ma anche le malattie legate al lavoro. Queste ultime, del resto, fanno sempre paura. Nei primi mesi del 2012, i casi di malattie all'apparato muscolo-scheletrico (schiena, braccia) sono stati 42. Si tratta dei più numerosi, con il 53 per cento del totale delle malattie, pari a 79 casi (nel 2011 erano stati 73 su un totale di 152 casi). Sempre tra gennaio e giugno 2012, ci sono state venti denunce per ipoacusia (sordità al rumore, 50 nel 2011), 5 per mesotelioma (tumore alla pleura, 8 nel 2011), per altri tumori (8 nel 2011) e per malattie all'apparato respiratorio (7 nel 2011). All'Ulss 6 (la più numerosa) e all'Ulss 3 gli infortuni sono passati rispettivamente da 1712 a 1598 e da 1014 a 935. In agricoltura, quelli più frequenti sono provocati dall'uso di macchine e dal ribaltamento dei trattori, mentre nell'edilizia il triste primato spetta alle cadute dai ponteggi.

«I numeri vanno letti anche alla luce della crisi che ha ridotto il numero dei dipendenti», hanno commentato i sindacati. Nel Nordest, infine, il Veneto ha il triste primato del maggior numero di morti bianche. Ventisei quelle registrate nei primi otto mesi dell'anno, contro le 14 del Trentino Alto Adige e le 10 del Friuli Venezia Giulia. Il numero più elevato di decessi è stato rilevato nella città di Bolzano (9), seguita da Verona (7), Treviso e Trento (5), Vicenza, Pordenone e Udine (4), Venezia e Belluno (3), Rovigo e Padova (2), Gorizia e Trieste (1).
 

(Fonte: il Gazzettino di Vicenza e Bassano del 18/10/2012 - autore Roberto Cervellin)

In allegato:

1 - Conclusioni Marina Bergamin al Convegno del 17.10.2012

2 - Protocollo Spisal 2012

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