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Sezione: FILCAMS
28 marzo 2015

FILCAMS - 54 lavoratori della Felas di Isola senza reddito da un anno e mezzo - Il segretario Alessio Odoni: "Ritardi Cigs insopportabili!"

 

I 54 lavoratori e lavoratrici (magazzinieri e impiegati) della Felas Srl di Isola Vicentina (via Scotte, 3) di proprietà del Gruppo Bonato Spa, sono senza stipendio da oltre un anno, da dicembre 2013. Hanno ricevuto solo 3 mesi di cassa integrazione e avrebbero diritto alla copertura fino ai 18 mesi con gli ammortizzatori sociali. "Purtroppo la domanda di CIGS è stata accolta solo per tre mesi e ora i lavoratori stanno aspettando ancora l'autorizzazione per l'ulteriore periodo che si conclude a luglio 2015". 

Fatto sta che 54 lavoratori dell'azienda di Isola che commercializza cosmetici, parafarmaci e farmaci sono sul lastrico. Diciotto di loro sono stati re-impiegati in una nuova società grazie all'affitto di un ramo d'azienda. Per i restanti 36, che nei giorni scorsi si sono trovati nella sede della Cgil di Vicenza per fare il punto della situazione, non c'è sbocco.

"Siamo in gran parte 40-50enni", dice Beppe (uno dei lavoratori Felas), "e poi siamo di fatto in CIGS e quindi non è facile per nulla trovare lavoro!"

"In questo periodo ho inviato 385 copie del mio curriculum ad altrettante aziende e agenzie di lavoro interinale", afferma Giovanni (un altro lavoratori Felas): "mi hanno risposto solo in due! Qui non trovo, ho deciso di emigrare in Svizzera!"

Adelina ha raccontato che rischia di perdere la casa, perché la famiglia con solo lo stipendio da operaio del marito non riesce a vivere e contemporaneamente pagare il mutuo.

Il caso più problematico è quello di Diego, 51 anni, tre figli minorenni e una moglie disabile psichica: "ho subito lo sfratto esecutivo dopo un anno che non riuscivo a pagare nulla. Mi sono rivolto ai servizi sociali del Comune di Vicenza dove siamo stati aiutati. ora siamo ospiti di una struttura della Caritas diocesana e il figlio più piccolo ce l'ha in affidamento mia sorella. Nessuno mi vuole perché quando mi presento ad un colloquio si domandano come faccio a lavorare con una situazione così in casa!"

Altri raccontano di forti tensioni in casa con il partner e i figli per il fatto che manca il lavoro e non ci sono più i soldi di prima.

La situazione è drammatica, affermano tutti: "provate a vivere per un anno e mezzo con 2500 euro in tutto (i quattrini presi per tre mesi di CIGS riconosciuti, ndr) e poi diteci come è possibile!"

Intanto a luglio scade il periodo di CIGS e l'azienda è in concordato preventivo, raccontano, pertanto, rischiamo di non recuperare i quattrini che avanzano.

"Ora chiederemo alle istituzioni provinciali e regionali di occuparsi del caso e di prendersi in carico direttamente il rapporto con il Ministero e capire le motivazioni del perché non arriva l'autorizzazione".

 

"E' un caso drammatico", conclude Odoni, "che dimostra purtroppo sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie, come i ritardi da parte del Ministero siano troppo lunghi: così i disagi economici sono fortissimi e insopportabili e colpiscono la dimensione sociale delle famiglie dei lavoratori!"

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