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Sezione: FLC
19 maggio 2015

Il mondo della scuola illumina Vicenza - Studenti e professori assieme contro la "buona scuola" di Renzi

"L´assunzione di centomila precari? Non è altro che la regolarizzazione dei docenti che lavorano da anni nella scuola". Protestano gli insegnanti e accendono pile e luci a led portate da casa ma anche i fanali delle biciclette per illuminare la manifestazione che Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno voluto organizzare per dare un ulteriore segnale di dissenso al disegno di legge sulla riforma della scuola.
Appuntamento ieri sera poco dopo le otto in piazza Castello. "Il mondo della scuola illumina Vicenza" era scritto sullo striscione che apriva il corteo: all'inizio circa 250 persone che strada facendo sono diventate 400, con in testa i segretari delle cinque sigle sindacali Franco Pilla (Cgil), Tina Cupani (Cisl), Enrico Bianchi (Uil), Doriano Zordan (Snals), Renata Veronese (Gilda) nuovamente riuniti dopo lo sciopero unitario del 5 maggio scorso. Presenti anche i sindacati di base, Usb e Cobas. 

"Ci sarà una ragione - hanno spiegato i sindacalisti - se due settimane fa sono scese in piazza 650 mila persone. Come si può pensare di introdurre cambiamenti così radicali quando a livello nazionale l´85% della categoria ha espresso la sua contrarietà?".
La gradinata di palazzo Chiericati è diventata un palco per gli interventi di insegnanti e Ata. Tra questi Barbara Pasqualotto, Luciana Gullotta, Carlo Guzzo, Roberto Fogagnoli, Adelisa Dal Lago, Antonio Trivellato, Tina Sciotto e per gli studenti Viola Tarabini e Matilde Zambotto.

 C´è chi ha voluto dire la sua sull´organico funzionale, sul preside manager, sugli organi collegiali che diventano esclusivamente consultivi. «La scuola è come la tela di Penelope. Un governo fa, l´altro disfa», ha aggiunto un insegnante riferendosi all´ultimo emendamento approvato proposto da Forza Italia, in base al quale l´organico dell´autonomia per il 2015/2016 servirà a coprire anche la figura del vicepreside che nella manovra di stabilità di dicembre era stata cancellata. Ma nel mirino ci sono soprattutto i nuovi poteri attribuiti ai presidi che non avranno superiori gerarchici e potranno scegliere i docenti da un albo regionale aggiornato ogni tre anni. Dito puntato anche sull´articolo 21 del ddl, quello che prevede la modifica della governance della scuola. 

"Collegio docenti e consiglio d´istituto perderanno di significato - ha ricordato un rappresentante dei precari - perché tutti gli organismi collegiali saranno dati in gestione al preside. Questo significa che qualsiasi decisione, anche relativa al piano dell´offerta formativa, sarà presa dal dirigente".
Le critiche non risparmiano l´edilizia scolastica. "C´è un solo modo di risolvere i problemi strutturali delle scuole: dare più soldi agli enti locali". 

"Questa è una riforma che getta le basi per grandi discriminazioni sociali, a partire dalla scuola», ha preso il microfono Karen Ponzo, responsabile scuola del Partito democratico, tirando in ballo le donazioni dei privati e il cinque per mille che potrà essere destinato alle scuole. 

 

"Si creeranno divari impressionanti tra le scuole del Nord e quelle del Sud - ha detto Ponzo -. È grave che la scuola venga considerata come un´azienda da delocalizzare". In chiusura l´intervento e il saluto di Tina Cupani, neo segretaria regionale della Cisl scuola.  (Sul Giornale di Vicenza di oggi l'articolo di Anna Madron dal titolo "La protesta dei docenti accende il centro storico")

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