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Sezione: SPI
30 maggio 2015

SPI - I pensionati e le pensionate non hanno rubato e non stanno rubando il futuro ai propri nipoti, ai giovani. Da sempre l’impegno dei pensionati e delle pensionate è per l’equità economica, fiscale e sociale

Il Governo Renzi ha deciso di dare attuazione alla sentenza n. 70/2015 della Corte Costituzionale (che ha bocciato la norma della Riforma Fornero del 2011 che aveva bloccato la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo INPS – 1.443 euro mensili lordi nel 2012) senza alcun confronto col sindacato, con un decreto legge che:

-restituisce solo una parte di quanto dovuto e solo a una parte dei pensionati con pensioni di importo sopra 3 volte il minimo,

rivaluta solo marginalmente il montante delle pensioni, e in questo modo gli effetti del blocco dell’indicizzazione del biennio 2012-2013 continueranno a ripercuotersi negativamente sugli importi futuri.

Questo modo di agire ancora una volta, come è già accaduto col Governo Monti, genera errori, discriminazioni e ingiustizie. I pensionati e le pensionate negli ultimi anni hanno continuato a contribuire in maniera rilevante al risanamento dei conti pubblici del nostro Paese (16 miliardi di euro negli ultimi quattro anni), inoltre si dimentica che i pensionati, in questi anni di crisi economica, con le loro pensioni e con il loro lavoro di cura, hanno sostenuto figli e nipoti disoccupati e inoccupati, sostituendosi a un welfare insufficiente e discriminatorio. Per questo, Spi Fnp Uilp di Vicenza ritengono sia immorale ed inaccettabile l’idea, alimentata da alcune forze politiche e sostenuta da una parte della stampa nazionale, secondo la quale i pensionati e le pensionate hanno rubato e stanno rubando il futuro ai giovani, ai propri nipoti. L’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale deve essere sottratta a tale insopportabile strumentalizzazione.

Come Spi Fnp Uilp di Vicenza pensiamo che più che la strada dei ricorsi, come organizzazioni sindacali la strada da privilegiare sia quella della contrattazione che va supportata dalla mobilitazione e dall’azione di pressione per far cambiare le norme. Per questo pensiamo che, in questa fase, sia importante promuovere confronti unitari con i Parlamentari del territorio, per costruire le condizioni affinché in Parlamento nella fase di conversione in legge del decreto, si possano apportare quelle modifiche che restituiscano ai pensionati giustizia, equità, diritto e diano un chiaro sostegno alle rivendicazioni sindacali. 

Il problema nonsono le pensioni di chi ha lavorato una vita, bensì il permanere dei privilegi previdenziali ancora esistenti (per esempio il sistema dei vitalizi finora del tutto sganciato dai contributi versati). 

La sentenza della Corte Costituzionale può e deve riaprire il dibattito sulla situazione dei pensionati e delle pensioni in Italia, per cui, al di là del Bonus (parola infelice per definire un Diritto negato) che non può essere inteso come attuazione definitiva della Sentenza, il problema fondamentale è mettere in campo misure per recuperare il potere d’acquisto delle pensioni (potere diminuito del 30% negli ultimi dieci anni); tali misure devono avere il carattere della stabilità e non devono essere oggetto di contrattazione annuale con il Governo. 

Spi Fnp Uilp di Vicenza pensano sia necessario attuare una riforma fiscale che:

- diminuisca pressione fiscale, a livello nazionale e locale, sul lavoro e sulle pensioni. 

- Equipari la no tax area per lavoratori e pensionati. 

- Estenda il bonus di 80 euro anche ai pensionati e agli incapienti, perché a parità di reddito è ingiusto escludere i pensionati da tale beneficio.

Chiedono, inoltre, una legge nazionale sulla non autosufficienza, con finanziamenti adeguati e certi. 

 

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