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Sezione: SPI
21 luglio 2015

Sabato 25 luglio 2015 a Vicenza ore 17: pastasciutta antifascista!

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Presentata nello spazio della biblioteca in Campo Marzo l'iniziativa promossa dallo SPI Cgil di Vicenza e del Veneto dal titolo "Pastasciutta Antifascista" per commemorare i fratelli Cervi e rinnovare lo spirito di libertà e di democrazia che ispirò la Resistenza! All'incontro di presentazione ospiti del Consiglire comunale Stefano Dal Pra Caputo, Luigi Bedin per lo SPI Cgil di Vicenza e Danilo Toccane per lo SPI Veneto.

L'iniziativa gode del patrocinio del Comune di Vicenza, dell'ANPI e dell'ISTREVI (Istituto storico della Resistenza di Vicenza) ed è nata su impulso delle inizaitive dello SPI di Vicenza e provincia dedicate alle scuole e alle nuove generazioni "Storia, memoria ed ediucazione alla legalità".

 

IL PROGRAMMA

Sabato prossimo 25 luglio 2015 a 72 anni dalla pastasciutta offerta dalla Famiglia Cervi ai compaesani a Vicenza si aprirà in Campo Marzo con una bicchierata verso le 17.

Dopo lo spritz alle 17,30 si parlerà del "Ruolo dei lavoratori  e del Movimento Operaio nella Resistenza. Partecipano al dibattito Rita Turati, segretaria generale dello SPI Cgil del Veneto, Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione "Giuseppe di Vittorio" e Carla Poncina, direttrice dell'ISTREVI.

Alle 19 un piatto di pasta gratuito per tutti i partecipanti.

Alle 21 "Questo è il fiore del Partigiano", la memoria della resistenza nella musica italiana 1945-2010: conferenza-spettacolo con le parole di Claudio Silingardi e la musica dell'Ensamble Banda Libera.

(in allegato il volantino)

 

 

LA STORIA

«Il 25 luglio 1943 eravamo sui campi e non avevamo sentito la radio. Vengono degli amici e ci dicono che il fascismo è caduto, che Mussolini è in galera. È festa per tutti. La notte canti e balli sull'aia […] Facciamo subito un gruppo di contadini e andiamo a Reggio, per la strada tutti si aggiungono e la colonna diventa un popolo. Ognuno sembrava che aveva vinto lui, e questa era la forza. Ci sentivamo tutti capi di governo. Arriviamo sotto le carceri di San Tommaso e chiediamo la liberazione dei fratelli antifascisti. Si aprono le porte ed escono i patiti, i sofferenti, i testardi anti regime, i controcorrente, quelli insomma che avevano misurato col cervello dove andava veramente la corrente sotto l'increspata […] Ma il piacere è breve, perché bisogna pensare alla situazione. È Aldo che ci ricorda la frase di Badoglio: «la guerra continua a fianco dei tedeschi». I rospi verdi infatti ci guardano da fermi e sembra che aspettino. Ma è pure Aldo che ci dice di far esplodere la contentezza, intanto si vedrà. E propone: “Papà, offriamo una pastasciutta a tutto il paese. Bene - dico io - almeno la mangia”.

È così che i Cervi e i loro compaesani accolgono la notizia della caduta del fascismo, il 25 luglio di 72 anni fa, con un pastasciuttata di quintali di tagliatelle al burro: «Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore», ricorda papà Alcide, fu «il più bel funerale al fascismo». 

Ma Aldo lo aveva annunciato: la guerra per l’Italia continua prima a fianco dei tedeschi, poi – dopo l’8 settembre ‘43 – contro, ma i Cervi non hanno avuto bisogno dell’armistizio per sapere da che parte dovevano stare: hanno aiutato l’ancora sparuta Resistenza sulle colline reggiane e i prigionieri alleati in fuga dai campi di prigionia. E hanno pagato carissimo e subito la loro scelta di coscienza: fucilati tutti e 7 assieme al loro compagno Quarto Camurri il 28 dicembre 1943.

Senza vederla, avevano creduto e preparato la primavera del ’45, quella della Liberazione, quando – ormai alla fine della guerra, alla “venticinquesima” ora – tutti seppero proclamarsi antifascisti e partigiani. 70 anni dopo gli italiani non sono riusciti a fare del 25 aprile (e dei 20 mesi di lotta che lo hanno generato) uno specchio in cui riconoscere la propria identità nazionale; 70 anni dopo l’antifascismo non è ancora diventato modo di sentire e comportarsi dei cittadini italiani che vivono in una Repubblica Libera e Democratica proprio grazie agli antifascisti di allora.

…Oggi, come 70 anni fa, è importante impegnarsi per diffondere e difendere i valori che hanno permeato la Resistenza prima e la Costituzione poi (giustizia, libertà, uguaglianza). Occorre che ognuno di noi si impegni prima di tutto a conoscerli, poi a riconoscerli nella società, a difenderli se violati, a insegnarli: bastano umiltà, conoscenza, onestà e coerenza. Lo Spi Cgil Nazionale, Veneto e di Vicenza da anni è parte attiva nel territorio e nelle scuole per tener vivo la memoria di questi valori.

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