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Sezione: DONNE
06 marzo 2017

DONNE - Medicina di genere, Bergamin (Cgil): "Più attenzione alle donne, anche nella contrattazione"

“La medicina non è neutra. Come un bambino non è un piccolo adulto e l’anziano non è un vecchio adulto, la donna non è una copia dell’uomo e, dal punto di vista medico, ha caratteristiche e bisogni specifici sia a livello di prevenzione sia a livello di cura”. Così Marina Bergamin di Cgil Vicenza, al convegno organizzato con Spi su “Donne e salute. Un nuovo approccio alla medicina”, svoltosi stamani all’Ipss Montagna di Vicenza. 
 

Di fronte a una nutrita platea di alunni dell’indirizzo sociosanitario, ma anche di alcuni studenti in biotecnologie del Boscardin, sono intervenute: Antonella Agnello, ginecologa, membro dell’Associazione Ginecologi ExtraOspedalieri e Responsabile del Progetto “Percorso Donna Padova”; Maria Luisa Quadri, psicologa e psicoterapeuta a Vicenza; Matilde Tomasi, assistente sanitaria del Servizio di Educazione alla salute e screening dell’Ulss 7 Pedemontana; Lucia Pavanati, dirigente medico Spisal Ulss 7 Pedemontana.
 

“Tutti gli individui hanno bisogno di appropriatezza terapeutica per vedersi garantiti salute e sicurezza”, ha aggiunto Bergamin. “Questo nuovo punto di vista deve rientrare nella pratica clinica e nei corsi di formazione sanitaria, anche perché si sta verificando una ‘femminilizzazione’ di molte patologie che prima costituivano un ‘primato maschile’. È il caso delle malattie cardiovascolari. Nella sperimentazione dei farmaci, poi, alle donne non viene data la stessa importanza degli uomini”. 
 

“La segregazione di genere avviene anche a livello lavorativo: in Italia su 500 primari, 7 sono donne, di cui 5 senologhe. Come organizzazione sindacale, attenta al welfare e ai diritti delle donne, desideriamo che la medicina di genere abbia la dovuta attenzione da parte della cittadinanza e, in particolare, di chi è o sarà attore fondamentale nel sistema sanitario locale. Per questo abbiamo coinvolto le scuole che stanno preparando gli operatori sanitari del futuro”.
 

“L’ottica di genere”, ha concluso Bergamin, “va applicata in ogni settore, anche nella contrattazione con le Ulss, i Comuni e le case di riposo”.

 

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